

Ma stiamo parlando del sesso degli angeli


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Ho dei seri dubbi
![]() ![]() Ma stiamo parlando del sesso degli angeli ![]() ![]()
![]() eii..marco...a me sembra che qui ci sia un sacco di gente capce di ingegnarsi e trovare una soluzione
![]() secondo me sarebbe una bellissima idea trovare una sistema valido.. capita piu' spesso di quanto pensi restare a piedi con batteria o motorino d'avviamento...almeno a me ![]() ... forse il "blocco" frizione sarebbe da approfondire..
Teoricamente credo che se si riuscisse a trovare il modo di bloccare la frizione...con l'aiuto di una discesa il ciccino potrebbe anche avviarsi...purchè una volta avviato la frizione ritorni nella sua normale funzionalità ...
![]() per ora io cerco di evitare il problema, tenendo questi sotto la sella: ![]() ![]() ![]() ![]()
![]() Per bloccare la frizione bisogna portare ad apertura totale le 5 (3) masse, che sono solidali con la puleggia mossa dalla cinghia, e la campana che è calettata con l'albero conduttore della trasmissione finale. Per ottenere questa apertura delle masse della frizione è necessario vincere la forza delle molle di contrasto ed imprimere alle masse una forza centrifuga tale da garantire la capacità delle stesse di tenere saldamente bloccata la campana che altrimenti slitterebbe sulle stesse nel momento di trazione della cinghia, come avviene strutturalmente ad ogni partenza fino almeno ai 4000 giri del motore.
Fermo restando che io non vedo come si potrebbe fare ciò (stante la struttura della frizione) resta il problema di impedire che la cinghia, una volta messa in rotazione dalla ruota (tramite la trasmissione finale/campana/frizione/puleggia) slitti nella puleggia del variatore che, essendo il motore spento, è completamente chiuso quindi senza fare quasi alcun attrito tra le sue facce e la cinghia di trasmissione. Ma ipotizzando che anche questo "intoppo" fosse miracolosamente superabile e la cinghia facesse attrito sulla puleggia del variatore e quindi fosse in grado di trascinare in movimento lo stesso e conseguentemente l'albero motore? Beh in quel caso, resta ancora da impedire che lo sforzo che il variatore imprimerebbe al braccio inferiore della cinghia (nel momento in cui il pistone, avvicinandosi al PMS della fase di compressione, viene fortemente frenato dall'aria compressa nella camera di scoppio), non faccia scivolare la cinghia all'interno della puleggia della frizione vincendo la forza della molla di contrasto, esattamente come facciamo noi quando sfruttiamo questo rientro per avere agio di rimontare il variatore durante le fasi di pulizia del carter. All'accadere di questo "intoppo" la cinghia perderebbe di fatto la capacità (miracolosamente acquisita prima) di fare attrito con il variatore e tutto il problema si ripresenterebbe ex-novo. In tutto questo ho evitato di dire che, a causa del rapporto di riduzione della trasmissione finale, la velocità di rotazione della cinghia in rapporto alla velocità della ruota è ........ ridicola e quindi non ingrado (superati tutti gli "intoppi" sopraesposti) di trascinare in rotazione il motore ad un numero di giri sufficiente a far si che possa avviarsi. Ma a questo potremmo porre rimedio. Se noi avessimo una frizione le cui masse mobili (in ferro) fossero sensibili ad un potente campo magnetico assiale, indotto a nostro piacimento tramite un solenoide nel quale far passare corrente tramite un contatto manuale, potremmo lanciare lo scooter giù da una discesa e, raggiunta la velocità critica, comandare il solenoide che renderebbe solidali le masse con la campana (sempre che si trovasse poi il rimedio per i problemi generati dai campi magnetici in rotazione) che potrebbe a questo punto innescare il movimento della cinghia ......... Già , ..... ma non potremmo risolvere i problemi di slittamento della cinghia ..... A meno chè ........ ma in questo caso, le modifiche sarebbero un po' costosette (a differenza ![]() ![]() ![]() Scusate l'ironia spinta, ma cercare di risolvere qualche problema di manutenzione è una cosa, cercare di attuare qualche piccola modifica per migliorare particolari marginali ci può stare, ma cercare di pensare a modifiche che necessitano di stravolgimenti strutturali a me pare un po' troppo. Poi ognuno è libero di pensare come più gli piace. ![]()
![]() scusate la mia ignoranza ma, il problema e' solo la cilindrata ???
senno', perche' un cinquantino ha anche l'avviamento a pedale '? il sistema non e' lo stesso ???
Antonio, il problema non è la cilindrata, il problema è che non c'è un albero che esce dal motore (perchè non è stato progettato) a cui applicare una pedivella. Se in Suzuki avessero previsto questa possibilità si potrebbe farlo partire con la pedivella. Farlo "aftermarket" è praticamente impossibile in quanto bisogna modificare il motore "creando" un albero con attacco esterno a cui mettere la pedivella.
L'automobile Dyane della Citroen poteva essere fatta partire a manovella perchè davanti, sotto la calandra, era prevista l'uscita dell'albero e c'era un punto dove potevi innestare la chiave per svitare i dadi delle ruote e usarla per far girare a mano il motore. Il problema è che si può fare tutto basta averne le possibilità . Nel nostro caso bisognerebbe riprogettare una parte di motore, creando un albero folle che si innesta da qualche parte, rifacendo un carter (spazio, foro, cuscinetto, ....) per farlo uscire, e modificare la carrozzeria per poter istallare la pedivella. I 50ini che hai visto hanno tutto questo perchè son stati progettati così, la tua auto no perchè non è una Dyane. Immagino ti renderai conto da solo che non tutto si può fare a costi accettabili. Se ti capita spesso di restare a piedi di batteria fore è meglio che tu faccia verificare l'impianto elettrico da un elettrauto piuttosto che farti venire idee di questo tipo.
![]() tenendo sempre presente di tutti i limiti del caso (non essendo io un meccanico mi preme ricordarlo ogni volta visto che potrei spare delle cantonate assurde).......
se il problema è vincere "l'enorme" resistenza data dalla compressione ......beh!!!.....mettiti l'anima in pace perchè il nostro motore è dotato del relativo dispositivo di camma alzata plese vedere foto in celeste la camma dello scarico..... in blu il perno che ruota crando lo spessore necessario a tenere il bilancere leggermente sollevato (se ne avrò il tempo e mi fate una richiesta scritta e firmata (magari su un'assegno) in futuro ne darò ragione sul funzionamento) in giallo il dispositivo che con la forza centrifuga dell'albero a camme tiene il suddetto perno in funzione di riposo. ![]() appurato questo passiamo ad altro
che bisogno c'è di riprogettarlo????? secondo me sbagliate il tipo di approccio, infatti voi considerate solo il lato sinistro per (idealmente) attaccare i vostri accrocchi quando in realtà nel lato destro è già tutto presente....... ......e si......come al solito foto esplicativa ![]() in verde l'alloggiamento del motorino avviamento che ingrana nell'ingranaggio rosso che a sua volta ingrana nella corona dentata (sempre rossa!!!.....ehm!!!..bah!!!!che fantasia) che tramite la ruota libera in blu ingrana sull'abero motore e il volano giallo.......quanta bella roba!!!......embè direte.....beh! è semplice basta semplicemente prolungara l'albero del primo ingranaggio (la prima freccia rossa) e qui innestare una pedivella con meccanismo tipo qualle della vespa......nient'altro poichè con il motore in moto ci penserà la ruota libera a scollegare gli ingranaggi dall'albero motore..... per semplificare e come se togliessi il motorino e sull'ingranaggio rimasto ci "attaccassi la pedivella........ fattibilità ..... ![]() ![]() ![]() per dubbi o legnate NON contattatemi ![]()
![]() Baffo...sei...un..... G
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() forse non provero' mai, ma hai trovato comunque una soluzione veloce economica fattibile. Grazie.
Appunto per questo che hai scritto alla fine affermo quello che ho scritto. Economico e fattibile? Ottimo Baffo. Non avendo a disposizione un motore da aprire ( e anche avendolo non ne avrei proprio la voglia, ma tanto di cappello a te ) io ho solo analizzato i problemi teorici da affrontare. Se, come in questo caso, alcuni sono già potenzialmente risolti, restano però quelli che hai riportato alla fine che mi sembra siano sufficienti, almeno per moltissime persone, per non cimentarsi in una elaborazione del genere. Mi costerà molto meno, se rimarrò a piedi, chiamare un carro attrezzi e farmi portare lo scooter a casa dove ricaricherò la batteria, oppure comperarmi una batteria nuova e sostituirla. Se dovessi essere uno che parte pei dei raid e quindi avessi bisogno ..... non ci andrei con il Burgman. Ciao e grazie per i tuoi interventi sempre molto esaurienti, documentati ed istruttivi. ![]()
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![]() Bell'idea! E poi, che ci vuole a realizzarla?
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![]() Eh no carissimo. Come nell'altro caso i fotomontaggi non vengono accettati dalla Commissione di Valutazione delle Innovazioni Tecnologiche.
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Scusate, ma state dimenticando un "piccolissimo particolare"
Il burghy ha l'iniezione elettronica, quindi niente corrente= centraline morte No corrente = no party ![]() ![]() Supponendo anche che si riesca a far girare il motore con un pedale, le centraline in questione nel momento in cui ricevono tensione eseguono un check.Durante tale operazione (che dura 2/3 secondi) la centralina non esegue nessuna delle operazioni richieste per far girare il motore Quindi: 1) provo ad avviare il motore con il pedale 2) l'energia generata dall'alternatore alimenta la centralina 3) quest'ultima esegue lo startup e inizia ad eseguire il check 4) prima che finisca il check il motore è di nuovo fermo e la centralina spenta Ergo: si rimane a piedi ![]() ![]() E non sono certo che lanciandolo giu' da una discesa con la frizione attaccata si riesca a farlo partire perchè la centralina in tale caso potrebbe ricevere informazioni incongruenti Bei tempi con il benellino 50 con avviamento a pedale........
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