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TRIORA

In questa sezione potete inserire un percorso o un itinerario che avete realizzato di particolare bellezza ed interesse, sia paesaggistico che prettamente motociclistico.
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TRIORA

Messaggioda Andrew » gio giu 07, 2007 6:22 pm

Il nostro giro inizia con la visita di Garessio, un paesino dalle origini antichissime. Le cronoche locali narrano che i primi abitanti di questo piccolo borgo s'insediarono alcuni millenni fa, in provincia di Cuneo vicino al confine tra le due regioni, e Garessio è stato sempre un paese al centro di numerose vicissitudini nel corso dei millenni per la sua posizione strategica. Posto sulle rive del fiume Tanaro, fu teatro di cruente battaglie contro i Saraceni provenienti da Frassinetto – l’attuale Saint Tropez – intenzionati a colonizzare tutta la Val Tanaro e il Piemonte meridionale e, solo dopo aspre battaglie, la popolazione fu capace di liberarsi dalla presenza degli invasori. La determinazione dei Garessini a combattere le truppe d'occupazione si ripresentò nel corso della storia, al punto d'essere fregiata come "Città decorata al valor militare nella Guerra di Liberazione".
A Garessio merita una visita la maestosa Parrocchiale dedicata a Maria Vergine Assunta. La chiesa ha dimensioni imponenti in rapporto a quelle dell'abitato. Vale poi la pena di passeggiare tra i vicoli lastricati nel centro storico del paese e tra le case con le facciate in pietra. Terminata la visita al paese, riprendiamo la nostra moto e procediamo in direzione di Pieve di Teco, passando dall'abitato di Ormea e transitando dal Col di Nava, uno dei numerosi passi che collegano il Piemonte alla Liguria. La strada larga e il manto stradale in perfette condizioni consentono di mantenere un buon ritmo senza esagerare ovviamente e tenendoci sempre un buon margine di sicurezza. In più spesso rallentiamo per goderci il paesaggio della valle Arroscia.
Arriviamo così a Pieve di Teco, antico paese in provincia d'Imperia che fu un importante centro commerciale della valle, come testimoniato dalla presenza delle numerose botteghe artigiane che si concentravano sotto i portici medievali. Poco distante dal centro abitato, si trova il bivio che conduce al Passo Teglia, la metà del nostro viaggio.
Da Pieve di Teco al Passo Teglia
Imboccata la Sp18 in direzione di Rezzo, si procede per circa sette chilometri con un'andatura prudente a causa della carreggiata stretta.
Superato l'abitato si prosegue fino all'incrocio per il passo a circa dieci chilometri dal paese. Qui comincia la parte più impegnativa del nostro tour, ma anche quella più affascinante. Dopo aver svoltato a destra seguendo le indicazioni per Molini di Triora la strada si tuffa in mezzo ai boschi. Da qui in avanti bisogna rallentare ancora l’andatura perché il nastro d’asfalto si fa sempre più stretto e il fondo è spesso sporco a causa del traffico quasi inesistente che non toglie i residui della vegetazione che col tempo s'accumulano sulla carreggiata. Procedendo lentamente però c’è il vantaggio di poter apprezzare meglio il panorama circostante.
Dopo circa sei chilometri dal bivio, si giunge nel punto più alto del passo dove la vista spazia sulle Alpi Marittime fino a vedere il mare in lontananza, con una veduta da lasciare senza parole.
Triora: il paese delle streghe
La vegetazione su questo lato della montagna è diversa da quella vista sul versante appena attraversato, con la strada che corre ai margini dei boschi, che permette però di vedere interamente la valle. La strada che percorriamo è territorio di sfide "rallystiche" essendo parte integrante del percorso che affrontano i partecipanti al Rally di Sanremo, una delle prove del campionato mondiale che si disputa di consuetudine nel periodo di settembre. Mentre percorriamo questa strada il nostro pensiero va ai piloti, fa impressione pensare come riescano a viaggiare a velocità elevate viste le difficoltà che presenta il percorso.
Arrivati a Molini di Triora, proseguiamo per il piccolo abitato di Triora, conosciuto in Italia come: il paese delle streghe. Triora merita una sosta di almeno un paio d’ore per la visita del centro storico ricco di scorci incantevoli. D’origini antichissime, sembra che i primi insediamenti risalgano al periodo neolitico medio, dove i primi uomini hanno sfruttato le grotte o gli anfratti naturali creando le prime comunità.
Come ogni paese che sorge in questa zona Triora ha subito diverse trasformazioni nel corso degli anni, a causa delle continue guerre per la conquista dell’accesso settentrionale della valle, fino a rimanere quasi abbandonato negli anni della seconda guerra mondiale. Ultimamente l’amministrazione pubblica si sta dedicando al rilancio turistico di Triora, puntando sull’atmosfera magica che i carruggi, lastricati e incastonati tra le case, trasmettono al viaggiatore. Come accennato in precedenza, la località è conosciuta come il paese delle streghe, “bagiue” nel dialetto locale, ed ogni attività commerciale dedica una citazione alle donne trioriesi che nel passato si presumeva fossero dedite alla stregoneria.
Camminando tra i vicoli del centro storico, si respira un’atmosfera particolare che aumenta la nostra suggestione di trovarsi in luogo misterioso. Al di là della “leggenda” il motivo per cui le donne trioriesi sono state spesso additate come streghe, è legato alla loro profonda conoscenza delle erbe officinali che trovavano nei boschi vicini e che usavano per curare diverse malattie. Questi loro metodi curativi suscitavano la curiosità e alimentavano la diffidenza verso di loro. Diffidenza che è sfociata in una lotta spietata contro coloro che erano ritenute responsabili di tutte le disgrazie che ciclicamente s’abbattevano su Triora. Le “streghe” furono perseguite nel corso del sedicesimo secolo con una punta nell’anno 1588, periodo nel quale il commissario straordinario di Genova Giulio Scrivani, mandato a Triora per gestire il fenomeno, fu autore di una massiccia repressione ai danni delle donne di Triora.
Ancora oggi, camminando tra i vicoli medievali, si respira l’atmosfera che pesava sul destino degli abitanti. Ai margini del paese si staglia imponente la struttura del castello, o quello che ne rimane, a dominare la valle e a testimoniare lo stile austero dell’epoca. Poco distante in quella che una volta era la parte povera del paese si trova il vecchio casolare chiamato la Cabotina, dove pare si riunissero nella notte le streghe per i fare i loro sortilegi. Fa ancora una certa impressione visitarlo oggi a distanza di secoli, cercando d'immaginare le riunioni notturne che si tenevano, con uno sguardo sulla valle illuminata solo dalla luna.
Isolata e poco distante dal centro abitato sorge la chiesa campestre di San Bernardino, costruita nel XII secolo è considerata monumento nazionale. La chiesa è decorata con affreschi medievali attribuiti ad un sacerdote di Pinerolo: Giovanni Canavesio.
Triora non è solo il paese delle streghe è infatti conosciuta in tutta Europa dagli appassionati degli sport estremi per la presenza del ponte in pietra, dove è possibile fare “bungee jumping”. La visita del paese si conclude al museo regionale etnografico e della stregoneria. Diviso in varie sezioni dedicate agli aspetti di vita dell'epoca, una è attribuita alla stregoneria dove sono raccolti tutti i documenti che illustrano il fenomeno, cercando di spiegare al turista com'è stata affrontata nei secoli scorsi la vicenda.
Terminato il giro dedicato alla conoscenza del borgo medievale, ci rinfranchiamo con un abbondante pranzo alla "Trattoria del Borgo antico" dove, con una spesa di circa 25 euro, si gustano le specialità locali che compongono il menù stagionale.

Da non perdere
Garessio :
Santa Maria Vergine Assunta: maestosa costruzione religiosa dei primi decenni del 1700 nel Borgo Maggiore, sorge sul luogo dove un tempo v'era il convento di San Domenico fondato nel 1400. Al suo interno si possono ammirare dipinti realizzati da pittori dell'epoca e l'organo, considerato monumento nazionale, realizzato dai fratelli Serassi.
Case e vicoli: le stradine medievali strette tra le abitazioni con le facciate in pietra, offrono una gradevole sensazione di un salto nel passato, potendo inoltre girare a piedi per meglio ammirare l'architettura rurale.
Museo Civico e pinacoteca: fondato nel 1970 raccoglie i reperti archeologici dei territori limitrofi, o provenienti da altre aree con caratteristiche similari. La sezione archeologica è composta da manufatti di varia natura (ferro, pietra, ceramica, vetro...) per documentare i cicli produttivi locali nel corso dei secoli, nei diversi ambiti culturali. La pinacoteca vanta una collezione di 150 dipinti di numerosi artisti, italiani e stranieri, d'interesse internazionale.
Per contatti: Tel. 0174.805670 . Fax 0174.805671. Infoturismo Pro Loco
Pieve di Teco :
Portici gotici: caratteristici della cittadina della valle Arroscia, mantengono tuttora le caratteristiche medievali, quando erano sede delle attività artigianali che s' effettuavano all'aperto nella bella stagione, unendo la manifattura delle calzature al commercio dei prodotti dell'agricoltura locale.
Madonna della Ripa: monumento religioso del XV secolo, è una delle poche costruzioni ad aver mantenuto integre le strutture originali della sua edificazione. Interessanti le colonne di pietra nera al suo interno.
Triora :
La Cabotina: costruita nella zona povera in periferia del paese, le leggende narrano che si riunissero le donne, considerate delle streghe, nella notte per i loro riti di stregoneria accompagnati da canti celtici.
Castello: edificato a cavallo trai il XII e XIII secolo, domina la valle con la sua mole disastrata dal tempo, ma che mantiene intatto lo spirito austero degli abitanti dell'epoca.
Chiesa rurale di San Bernardino: antica chiesa rurale edificata fuori dal centro storico, presenta al suo interno pregevoli affreschi medievali. Dalla facciata austera è considerato monumento nazionale.
Museo etnografico e della stregoneria: composto da varie sezioni che raccolgono gli utensili utilizzati nella storia per la lavorazione dei prodotti agricoli locali, una è dedicata al fenomeno della stregoneria di cui erano accusate le donne trioresi. Una vasta documentazione, racconta come si svolsero i fatti nei secoli scorsi.
Corso Italia 1 - Tel. 0184 - 94477
Orario invernale: Tutti i giorni dalle 14.30 alle 18.00 Sabato, domenica e festivi: dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 18.00
Orario estivo: Tutti i giorni dalle 15.00 alle 19.00
Sabato, domenica e festivi: dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Mese di Agosto:
tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00 Per i gruppi è possibile anche un'apertura fuori orario (su prenotazione).
Prezzo biglietto adulti € 2,00 - Bambini € 1,00 - Gruppi di almeno 20 persone € 1,50
Per informazioni: www.comune.triora.im.it/italia/museo/museo.htm
Case e vicoli: parzialmente distrutti negli anni dell'ultima guerra, si sta procedendo ad una graduale ristrutturazione per restituire il fascino dell'antico borgo, d'origine millenaria, che si percepisce tra i carrugi lastricati.

Dove mangiare dove dormire
Garessio
Trattoria del regolo: € 25,00 pasto completo d'antipasto e dolce. Piazza Carrara 140 ,Tel 0174-809851 trattoriadelregolo@tiscali.it
Albergo Ponte Rosa: doppia € 55,00 a notte. Via Fasiani 1 Tel 0174-81007
Triora :Osteria Borgo antico: via Roma 6, Tel 0184-94392 l'osteria offre un pranzo completo, con una spesa di circa € 20-22,00
Hotel ristorante Colomba d'oro: .Punto di riferimento per i pernottamento in zona. C.so Italia, 66 tel. 0184.94.051
Pensione trattoria Il Poggio: in località Verdeggia Strada Nuova 2 ,accogliente trattoria nel cuore delle alpi Tel. 0184 - 94189
Albergo Santo Spirito 2*: in località Molini di Triora Piazza Roma, 23 , si trova sulla strada principale che da Triora porta verso il fondovalle. Tel 0184 - 94092
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Andrew
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