La strage dei pedoni: vittime raddoppiate
Il Secolo XIX 30 novembre 2009 | Marco Fagandini
Già tredici morti, l’anno scorso erano stati poco più della metà . L’ultima vittima è Giovanni Polignano, 86 anni, investito mentre attraversava sulle strisce in via Gianelli a Quinto sabato sera
Giovanni Polignano è morto a 86 anni, l’altra notte, stroncato dalle ferite riportate sabato pomeriggio. Quando un motociclista di 38 anni lo ha investito sulle strisce pedonali, in via Gianelli, a Quinto. Giovanni Polignano, finanziere in pensione che viveva con la moglie in via Divisione Acqui, è il tredicesimo di una lista tremenda: quella dei pedoni uccisi quest’anno sulle strade genovesi. Un dato che evidenzia un fenomeno allarmante: perché se in tutto il 2008 erano state 7 le vittime, nei primi undici mesi del 2009 sono già quasi il doppio.
«Ho parlato con il comandante della polizia municipale e siamo molto preoccupati - dice l’assessore alla Sicurezza stradale Francesco Scidone - Tanto che prepareremo un piano straordinario d’interventi infrastrutturali per il 2010, relativo proprio agli attraversamenti. Venerdì ho inviato una lettera a tutti i municipi e a tutte le sezioni dei vigili urbani per avere gli elenchi di quelli ritenuti più pericolosi, zona per zona».
L’ultimo caso è avvenuto sabato. Quando Polignano stava attraversando via Gianelli, all’altezza dell’incrocio con via Bolzano. Stando alla prima ricostruzione dell’infortunistica, la moto lo avrebbe colpito in pieno mentre si trovava sulle strisce. Incosciente, l’anziano è stato accompagnato al San Martino d’urgenza. In coma, è stato ricoverato nel reparto di rianimazione, ma dopo alcune ore e i tentativi dei medici per salvargli la vita, è morto.
_____________________________________________________________
Quella strada dall'imbrunire è male illuminata.
Inoltre, da entrambi i lati sostano auto in seconda fila che costringono bus e altri autoveicoli ad arrestare la propria corsa con continuo pericolo di contatti e tamponamenti.
Effettivamente i pedoni sull'attraversamento sono poco visibili e perciò si deve provvedere con altra illuminazione o con l'abbassamento della velocità a 30 km.
Da una vita mi sposto su due ruote. Da sempre mi chiedo come facciano altri motociclisti (di ogni età ) a tornare a casa ogni giorno illesi. Molti di loro sono un vero pericolo per i pedoni, per gli altri motociclisti ed automobilisti. Fanno a gara a chi è più veloce, più abile, a chi arriva prima. Ma dove? E' una quotidiana gara contro il tempo e contro tutti.
Sono i mancati controlli che determinano un vero far west nelle nostre strade e di questa mancanza così come la perpetrata assenza di polizia municiaple se ne dovrà assumere la diretta responsabilità , morale ma anche materiale, chi è preposto a ciò e cioè il Sindaco del Comune di Genova nonchè le sue emanazioni rappesentate dai competenti assessori nonchè gli alti Dirigenti!
Perche' guidare in Italia e come guidare a Bombay, sarebbe opportuno che i nostri assessori si facessero un giro in nord Europa per vedere come e dove si fanno le strisce pedonali, strisce ben visibili con tanto di pali con luci lampeggianti e a chi non si ferma, multa!