Fai Da Te
Accensione Automatica Fari
(by C. Michieletto)
Proprio con l'entrata
in vigore dell'obbligo per tutti i motociclisti di circolare con i fari accesi,
questo accessorio trova la sua reale utilità. L'idea di base è quella di
disattivare i fari e/o comunque qualsiasi utenza significativa, durante la fase
di avviamento del motore; ma perchè farlo?
Probabilmente nella ricerca
di contenere i pesi e i costi, le batterie che oggi equipaggiano le nostre
moto/scooter sono davvero minimali. Nonostante riescano ad assicurare notevoli
correnti si spunto, le loro reali capacità sono davvero limitate.
Basta una batteria non proprio nuova, una temperatura ambiente ridotta o aver
dimenticato qualche breve periodo i proiettori accesi, perchè le possibilità di
avviare il motore si riducano in modo drastico. Se poi il nostro motore è il
classico "pompone" bicilindrico da 1000cc, allora avviare i due stantuffi
diventa una vera "roulette russa".
La mia proposta non
promette miracoli, ma sicuramente cerca di ottimizzare l'energia elettrica
disponibile. La sua realizzazione non è alla portata di tutti, in quanto seppur
modesta, è richiesta una certa preparazione nel montaggio di componentistica
elettronica.
Per alcuni scooter
potrebbero essere adottate soluzioni molto più semplici ed economiche (tipo
Leonardo 150/250), ma la mia idea era quella di fornire un progetto generico e
adattabile a qualsiasi tipo di moto e scooter.
Come
funziona
Dopo la messa in moto del
motore sulla bobina di accensione si formano una serie di impulsi che
opportunamente rilevati controllano l'eccitazione di un relé. Tale dispositivo a
sua volta abilita l'alimentazione dei fari o altra utenza. A completare il
circuito un temporizzatore che ritarda lo spegnimento dei fari (diseccitazione
relé) per limitare lo stress dei circuiti a seguito di temporanei arresti del
motore.
Schema
elettrico
Lo schema proposto
rappresenta un rivelatore a soglia di frequenza. In pratica, quando la frequenza
degli impulsi in ingresso supera un determinato valore l'uscita passa allo stato
attivo; analogamente appena la frequenza cade al di sotto, viene disattivata
l'uscita.
Ancora una volta il mitico
CD40106 fa davvero tutto. Forse mi ripeto, ma quando non è necessario ottenere
alte precisioni, trovo inutile utilizzare integrati specifici che
complicherebbero solo il circuito senza offrire alcun vantaggio pratico.
Ora vediamo per sezioni
come funziona:
-
Sezione 1 (filtro)
Ha la funzione di attenuare i segnali in arrivo dalla bobina, ripulirli dalle
spurie e fornire sull'uscita dell'inverter (pin 2) un segnale perfettamente
squadrato.
-
Sezione 2 (monostabile)
Questa sezione è paragonabile ad un monostabile: fornire in uscita un impulso
di una durata prefissata, indipendentemente dalle caratteristiche del segnale
in ingresso.
-
Sezione 3 (soglia di
commutazione)
Con l'aiuto del condensatore la frequenza di questi impulsi viene convertita
in un valore di tensione. Tale tensione viene applicata all'ingresso
dell'inverter che in questo caso (CD40106) ha una soglia di commutazione molto
precisa e dotata di isteresi.
Giusto a precisare, la costante di integrazione del condensatore, seppur
minimo, crea un certo ritardo nella commutazione.
-
Sezione 4
(temporizzatore)
Non necessario, ma come ultimo stadio ho inserito un temporizzatore. La sua
funzione è di disattivare il relé con un un certo ritardo (16sec.), rispetto
all'arresto del motore.
Installazione
-
Il primo intervento da
effettuare è intercettare la linea di alimentazione del devio luci, dopo il
fusibile di protezione. Come al solito suggerisco di non tagliare il cavo, ma
di intercettarlo in corrispondenza di qualche connessione, in modo tale da
poter ripristinare l'impianto in ogni momento.
-
Seconda fase individuare il
cosiddetto "polo caldo" della bobina, quello per intenderci connesso
unicamente alla centralina di accensione. Non ci sono particolari pericoli di
danneggiare la centralina menzionata, in quanto l'impedenza del mio circuito è
ben lontana da creare sovraccarichi.
La tavola in allegato spero
chiarisca sufficientemente il lavoro da farsi. I collegamenti colorati di rosso,
si riferiscono alle modifiche e/o integrazioni da farsi.
Modifiche
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Per ridurre/aumentare il
tempo di ritardo si possono modificare i valori della resistenza (2,2M) o del
condensatore (10uF) della sezione n. 4.
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Per modificare la soglia del
regime di giri di commutazione, si deve intervenire su R1 o C1. Valori in
aumento determinano una diminuzione della soglia e viceversa.
| ATTENZIONE | |
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Questo è un circuito sperimentale. La realizzazione ed il montaggio sono a vostro rischio e pericolo. E' inoltre sempre consigliabile mettere a monte un fusibile di protezione |