Recensioni
Recensione Burgman 400 ('04)
(by Paolo)
La scelta è
stata fatta, e anche più di 1000 km...
Tempo fa vi avevo chiesto lumi ulteriori su quale scooter comprare. La scelta si
era ridotta al Burgman 400 o 650 oppure al T-max 04. Ma la vera scelta alla fine
era se fare il salto oltre al 400 di cilindrata, con un bel bicilindrico, o
rimanere in una fascia decisamente meno prestante ma anche economicamente meno
onerosa.
Alla fine ha prevalso la ragione (economica purtroppo) e la scelta è caduta sul
Burgman 400.
Il T-max onestamente l’avevo già scartato. Bello,
forse il più bello del gruppo, anche se l’estetica è soggettiva, ma quando ho
visto il vano sotto sella, dove ho fatto fatica a stivare il mio casco, mi sono
in parte ricreduto. Lo scooter deve essere a mio avviso per prima cosa pratico,
devo avere la possibilità di trasportare diverse cosette, senza ricorrere ad
inestetici bauletti, altrimenti la scelta per me deve ricadere sulla moto, più
divertente e a questo punto anche proporzionalmente meno costosa.
Discorso diverso per il Burgman 650, che permette
senza problemi di andare a fare anche la spesa, e non solo per il fine
settimana, tanto è grande e regolare il suo vano sotto sella. Anche il 650
Burgman però a mio avviso non è privo di difetti, soprattutto estetici, dove le
due grosse freccione fanno perdere punti ad una linea per il resto gradevole e
cosa più grave interferiscono alla grande con il traffico cittadino. Dico questo
perché durante la scelta d’acquisto ho avuto la fortuna di scorazzare per una
buona mattinata con il bestione. Oltre ai difetti sopra citati, il resto è stato
un crescendo d’impressioni favorevoli. Motore, ciclistica comodità, da primo
della classe!
Ma purtroppo i 2000 euro di differenza prezzo e i circa 200 euro in più annui di
assicurazione mi hanno fatto fare una scelta più oculata. In fondo l’utilizzo
delle due ruote che faccio io è prevalentemente legato al tragitto casa e
ufficio, di pochi km peraltro, e qualche altra scorazzata a medio raggio.
Oltretutto a breve la mia famiglia si allargherà, con l’arrivo di un bimbo,
quindi il discorso week-end in due sfumerà, anzi è già sfumato!
Soffermandomi
sui costi assicurativi, trovo veramente
un’assurdità lo scalino che divise gli under/over 400. E’ un aumento veramente
alto da dover digerire.
E’ oltremodo assurdo inoltre, constatare che la fascia di cilindrata appena
sotto i ai 400 cc sia stranamente snobbata dalla maggior parte delle case
costruttrici. In particolare mi meraviglio che un’azienda come la Piaggio, che
dovrebbe avere un occhio di riguardo per il mercato di casa, salti dal 200 (o
dal futuro 250) al 460, che seppur sia un valido motore, così dicono, paga lo
scotto di questo balzello. Ma Piaggio, incurante di questo continua a proporlo
in diverse salse su svariati modelli marcati Piaggio e non, lasciando scoperta
un’interessante fascia di mercato. Le quote di vendita del Burgman 400 sono li a
dimostrarlo.
Ma torniamo
appunto al mio Burgman 400. Infatti sono felice di scrivere le mie impressioni,
dopo aver percorso oltre 1000 km. ed aver sostenuto già il primo tagliando.
Il 400 è stato ritirato esattamente a metà gennaio e complice un tempo freddo ma
non piovoso, ho potuto utilizzarlo a 360 gradi da subito. Dopo alcune centinaia
di km il mezzo piano piano si è slegato, ed il sottoscritto a preso buona
confidenza con dimensioni e peso. Ero comunque reduce da un
Burgman 150, acquistato l’anno precedente. Quindi
malgrado una motorizzazione molto più prestante, le dimensioni sono cresciute
relativamente poco, così è stato facile abituarsi.
L’analisi
statica del mezzo, già fatta molto bene da voi e da altri lettori, non ha
rilevato per me nessuna sorpresa.
A mio avviso è rifinito veramente molto bene, soprattutto se confrontato con la
concorrenza. Non me ne vogliano i possessori di altri scooter della stessa
categoria, ma proprio non c’è storia. La strumentazione non eccelle per chissà
quale diavoleria, ma è chiara, leggibilissima, ben fatta insomma! La mancanza
della spia di riserva carburante e di un piccolo “computer” sono forse l’unica
pecca, dove per computer intendo avere giusto il calcolo del consumo medio, un
cronometro e la temperatura esterna.
Passando ad analizzare i comandi sono ottimamente realizzati, come del resto gli
splendidi e comodi retrovisori cromati, segno distintivo dei Burgman anche
passati.
I vani retro scudo e sottosella sono anch’essi all’altezza. Quest’ultimo è
quanto di meglio si può pretendere. Rivestito adeguatamente, con luce di
cortesia e dalla forma regolare è sfruttabile al massimo, cosa che spesso
difetta ai concorrenti che pur vantando capacita teoriche tradotte in litri
analoghe, alla fine bisogna combattere con scalini e protuberanza varie che di
fatto dimezzano lo spazio promesso.
Unico neo di questo immenso vano, se voglio essere pignolo, è un accesso non
ottimale, sacrificato per colpa di una sella che si potrebbe sollevare un po’ di
più.
Prendendo posto sulla sella, grande, comoda e ben rifinita, ci si accorgere di
avere tanto spazio a disposizione. La posizione è tipicamente da “Burgman”,
bassa e con le braccia un po’ distese. Al limite avrei preferito un’altezza da
terra della sella un pochino maggiore, ma va bene così, anche perché da fermo e
a basse velocità questa caratteristica rende il mezzo molto maneggevole.
Passo così a
descrivere le doti dinamiche.
Non è un mostro di potenza, questa considerazione deve fare da filo conduttore
su tutte le altre. Ma, se usato senza essere strapazzato da veramente il meglio
di se. Molto fluido, è privo di buchi, nel senso che sino a 110/120 di velocità
sale con molta regolarità e senza incertezze. Oltre, sembra un po’ sedersi, ma
ho superato tranquillamente i 150 km/orari di contachilometri e a dire il vero
sembrava ce ne fosse ancora, ma pur trovandomi in autostrada o preferito
desistere, la prudenza prima di tutto!
Tornando ad un utilizzo più “quotidiano”, sorprende, come avevo già anticipato,
la straordinaria facilità di come sia facile scorazzare in mezzo al traffico a
bassissime velocità malgrado le dimensioni. Grazie ad una posizione bassa della
sella, ad uno sterzo leggero e soprattutto alla facilità con cui è possibile
dosare il gas anche ai minimi regimi, con un minimo di attenzione si sguscia
senza problemi tra le macchine in colonna. Oltretutto la larghezza non
esagerata, che garantisce comunque un’ottima protezione, la furba posizione dei
retrovisori aiutano non poco nell’operazione.
Devo comunque, a onor del vero, fare anche qualche appunto. La prima cosa che
può dar fastidio è la posizione del cavalletto centrale. Ricordo la prima curva
che ho affrontato con un certo piglio sportivo mi sono un’attimino spaventato:
subito una bella grattata di cavalletto.
Un vero peccato, perché la ciclistica e le ottime gomme mettono in condizione il
pilota di poter osare tranquillamente. Un’altro appunto da sottolineare, è che,
a caldo, è capitato alcune volte che durante delle brusche riprese, aprendo in
pieno l’acceleratore ho udito uno strano rumore provenire dal reparto
trasmissione, come se la cinghia slittasse e attaccasse di colpo.
Ho fatto presente questo problema in occasione del primo tagliando.
Al ritiro dello scooter in officina mi hanno informato di aver smontato il
carter, dove si trovano cinghie e variatore, ed aver pulito ed ingrassato il
tutto, perché era molto sporco (?!?), tanto e vero che nei primi km uscito
dall’officina la cinghia slittava esageratamente per il troppo lubrificante
messo.
Ora il problema non mi è più capitato se non una o due volte, ma il conto di 80
euro, considerando che si trattava del primo tagliando, dove oltre alla pulizia
di cui sopra e stato cambiato l’olio e il relativo filtro, mi sembra sia stato
un po’ salato.
Abbiamo così
iniziato a parlare di costi, ultime considerazioni
per arrivare al giudizio finale.
6000 euro esatti, è stato il costo dello scooter, chiavi in mano, senza ritiro
del mio Burgman 150, precedentemente venduto ad un privato.
Certo, nella cifra spesa si paga di sicuro il nome Burgman, nome che negli
ultimi anni si è guadagnato a ragione la fama di un mezzo comodo, versatile,
affidabile e non ultimo alla moda.
Di sicuro 6000 euro non sono poca cosa. Scorrendo i listini della concorrenza si
possono trovare di sicuro mezzi di cilindrata anche superiori a prezzi simili,
se non inferiori.
Uno su tutti l’X9, comprabile al medesimo prezzo,
ma seppur dotato di motore più prestante valgono le considerazioni scritte
all’inizio: costi di assicurazione ben superiori e finiture nemmeno lontanamente
parenti del Burgman.
Vera alternativa a mio avviso mi sembra essere il Madison
400. Scelta abbastanza economica ed onesta. Buon motore e assemblaggio
discreto tenuto conto del prezzo.
Diretto concorrente invece sarà il nuovo Yamaha Majesty
400, che promette di avere le carte in regola per numeri di vendita
importanti, ma è troppo presto per sbilanciarsi.
Chiudendo sui consumi di benzina, al momento di
attestano sui 20 Km/litro. Ho comunque la speranza, se non la certezza, che con
l’aumentare dei km percorsi e di un clima più caldo i 25 km/litro siano alla
portata.
Concludo quindi con un bilancio più che positivo.
Per chi vuole uno scooter estremamente equilibrato, che non ha dote in cui
eccelle, se non per finiture e vani di carico, ma che in compenso non ha nessuna
insufficienza, mantenendosi, in un’ipotetica pagella, in una media oltre al
buono, penso possa essere la scelta giusta.
A risentirci, magari a quota 10.000 km.
Fonte CyberScooter
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Le opinioni degli articoli non necessariamente riflettono le opinioni di Burgman400 Club. Tuttavia riteniamo giusto pubblicare le recensioni sia positive che negative al fine di incentivare uno sviluppo migliore dei prossimi modelli di B400. |