Recensioni
Recensione Burgman 400 ('99)
(by Pisolomau)
Alcune impressioni d'uso dopo i primi Km in sella alla mia splendida creatura.
N.B.: queste note vanno lette considerando che:
1. sono nove anni che non guido una moto
2. ho sempre avuto moto di ogni genere (cross, enduro, trial, strada) ma mai avuto ne guidato uno scooter. Anzi no, nel lontano 1977, in sella ad un vespino mi sono sdraiato in curva, ma non fa testo…ero ubriaco.
3. Sono sempre stato scettico riguardo a queste petroliere su ruote, ovviamente prima di innamorarmi perdutamente del mio Burghy…
Sabato pomeriggio, 34 °C, afa. Salgo finalmente in sella e, non senza emozione, do gas e mi avvio verso i colli della mia città.
Eppur si muove…La prima impressione è quella che il motore abbia un bello spunto. Al primo semaforo accelero con decisione e il Burghy balza in avanti come se fosse lanciato da un elastico. Bello!
Le prime curve….Paura! Ma si può scendere in piega con sto affare? Reggeranno le gomme? La strada si snoda in leggera salita, curve e contro curve si susseguono per qualche Km. Sono con un filo di gas, il mono pulsa tranquillo e mi rilasso. Piego a destra, poi a sinistra, alla prossima esse piego un po' di più, alla successiva ancora di più. Capperi non pensavo che si guidasse così, senza sforzo. Restituisce subito confidenza. Certo, il non poterlo guidare di gambe, spingendo sul serbatoio come si fa con una moto, crea sulle prime un filo di apprensione. Ma fatti i primi km tutto si sistema. Arrivano i tornanti, freno rilasciando il gas: errore, il Burghy si pianta in mezzo al tornante, la velocità è troppo bassa e manca il tiro del motore per uscire dal rampino. Contro tornante. Adesso pizzico il destro ma tengo un filo di gas, piego (…. nei tornanti si sente tutta la lunghezza del mezzo) ed esco con più decisione.
Ora scollino ed inizio a scendere. Nei tornanti in discesa non mi trovo molto. La frenata integrale non aiuta. Preferisco frenare con il destro. Il bel culone del Burghy si alza, il mezzo apprua ed è più facile inserirlo in curva.
La strada ora è dritta. Do gas e in un'attimo sono a 90 – 100 Km/ora. Un fastidioso vortice davanti al casco mi impedisce di tenere la visiera aperta. Addirittura la giacca mi si gonfia sul petto. Questa sarà l'unica notata stonata che registro. Ad onor del vero devo dire che, accucciandosi ed assumendo una posizione più sdraiata, la situazione migliora leggermente. Ora la strada è larga dai cento all'ora ruoto la manopola e il motore spinge con vigore, in un attimo sono in vicinanza del fondo scala tachimetrico e la spinta non cala! Sembra che questo mono dia il meglio di se agli alti regimi, anche se sotto non è certo vuoto. Alla velocità massima si innesca qualche ondeggiamento, ma tutto avviene in modo controllato. L'unica preoccupazione viene dalle congiunzioni longitudinali dell'asfalto, che sembrano mettere in crisi l'assetto, così come la scia dei veicoli che precedono. Data la superfice “alare” del Burghy credo sia normale.
Mi avvio verso le montagne, mentre, dopo due mesi di siccità, cominciano a cadere i primi goccioloni
. Non mi arrendo e affronto i primi tornanti. Ora piove deciso e la strada comincia a ruscellare. Tipico temporale estivo. Non voglio fermarmi anche perché voglio testare le doti di protezione del Burghy. Dalla vita in giù sono perfettamente asciutto, le spalle, braccia e mani sono bagnate. L'acqua che cola dal casco scivola sulla giacca e si infila nelle parti basse…. Piacevole frescura. Discesa, la strada è semi allagata. Il Burghy fende l'onda e nonostante tutto la guida e la frenata si mantengono più che sicure. Passo sotto un ponte e saluto un gruppo di centauri con moto naked fermi per la pioggia…
un tempo sarei stato dei loro, ma ora c'ho il burghy… e sfreccio via incurante della pioggia.
Sono ormai sulla strada di casa, sono passate due ore e non sono per nulla stanco, sebbene siano nove anni che non guido la moto. Unica cosa ho il deretano un filo anestetizzato, ma non ho avuto modo di sperimentare a dovere tutte le posizioni che il burghy consente.
A malincuore infilo la via dei box, il parziale segna quasi cento Km, mi fermo, il mono borbotta tranquillo le gocce di pioggia si sono asciugate sul plexiglas lasciando delle antiestetiche macchie bianche. Domani ti lavo, dico al Burghy mentre gli accarezzo piano la scocca…. Non sono ancora in perfetta sintonia, ci vorranno ancora parecchi Km, una cosa l'ho però capita: dal Burghy non si vorrebbe mai scendere.
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Le opinioni degli articoli non necessariamente riflettono le opinioni di Burgman400 Club. Tuttavia riteniamo giusto pubblicare le recensioni sia positive che negative al fine di incentivare uno sviluppo migliore dei prossimi modelli di B400. |